WA(s)TER: spreco d’acqua.
Ecco il tema che ci sentiamo di proporre in chiave moderna. In questi ultimi anni si parla sempre con molta frequenza di “sostenibilità”, “ecologia” e “risparmio”.
A tal proposito volevamo fare una riflessione in merito alla cottura della pasta.
Qualcuno potrà pensare: “che cosa c’entra?”
Di fatto, la quasi totalità dei libri di cucina, manuali – chi più ne ha più ne metta – dicono che per un’ottima cottura, è necessario 1 litro di acqua (con un “tot” di sale) per ogni 100 grammi di pasta (peso riferito alla pasta secca).
Mai sentito?
Lasciando da parte il sale (non per motivi nutrizionali, ma per seguire il ragionamento) le prove che abbiamo effettuato sembrano dimostrare si possano ottenere praticamente gli stessi risultati utilizzandone anche una quantità inferiore.
Nello specifico, 0,9 litri (900 grammi) e 0,85 litri (850 grammi) di acqua.
Ora, considerando che in Italia la pasta è consumata quasi quotidianamente e che, dalle ultime stime fatte, il consumo pro-capite di pasta si attesterebbe intorno ai 26-28 Kg, il risparmio idrico che deriverebbe diminuendo la percentuale di acqua utilizzata per la cottura ammonterebbe a circa 27 litri/anno nel primo caso (0,9 litri di acqua per 100 grammi di pasta) e circa 40 litri/anno nel secondo (0,85 litri di acqua per 100 grammi di pasta).
Che sono 27/40 litri di acqua all’anno? Poco o nulla in alcuni casi (!?!) Proviamo però a considerare l’intera popolazione Italiana (le considerazioni sul mondo intero le lasciamo a voi!)
Breve nota: per semplicità descriveremo il processo considerando 100 grammi di pasta, in realtà i calcoli effettuati e presenti nella tabella si riferiscono alla porzione media di 75 grammi.
Dati
- popolazione Italiana stimata a circa 61 milioni individui, di cui l’80% maggiore di 15 anni che abbiamo considerato “consumatori” reali di pasta;
- 27 Kg di pasta/anno pro capite.
Stando alle abituali indicazioni di riferimento standard, per 1 Kg di pasta servirebbero 10 litri d’acqua, quindi, per 27 kg di pasta, 270 litri di acqua.
Ipotesi
- riferimento standard: 1 litro di acqua per cuocere 100 grammi di pasta;
- 1: ridurre da 1 litro a 0,9 litri la quantità di acqua per la cuocere la pasta;
- 2: ridurre da 1 litro a 0,85 litri la quantità di acqua per cuocere la pasta
Considerando la porzione media di pasta (75g) e riproporzionando le quantità di acqua da utilizzare per la cottura si arriverebbe ad un risparmio annuale di circa 1,3 milioni di metri cubi di acqua con l’ipotesi 1 e a quasi 2 milioni di metri cubi di acqua se seguissimo le indicazioni ipotizzate nel secondo caso.
Potremmo anche pensare di cuocere meno la pasta, mangiarla “al dente” che, oltre ad avere un indice glicemico minore, ci permetterebbe di risparmiare tempo ed anche energia, giusto per completare il “ciclo di cottura eco-sostenibile“!
IDEE
- le aziende potrebbero iniziare ad indicare nel packaging l’effettiva quantità di acqua necessaria alla cottura?
- il consumatore interessato, potrebbe iniziare a “pesare” anche l’acqua prima della pasta?
- progettare formati di pasta idonei ad essere cotti in meno acqua possibile?
- sviluppo di miscele di grano che permettano la cottura in poca acqua?
- proporre pentole con indicazioni di volume e livello specifiche?
Che ne pensate?
Ciao! La tabella dell’articolo sarebbe da rivedere, deve essersi disallineata con l’aggiornamento della grafica del sito 😉