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food concept - page 4

(un)fried potato

in IDEAS/Salty

Trovare un’alternativa alla frittura non è sempre possibile. In alcuni casi però, come per le patate, vale la pena tentare di renderle un pò meno caloriche senza rinunciare alla loro appetitosità e croccantezza.

Ecco come procedere:

  • pre-riscaldare il forno a 180 °C (una buona tecnica, se disponibile, è quella “combinata” grill-aria)
  • sbucciare, lavare e tagliare le patate a bastoncino e riporle in un contenitore adatto
  • aggiungere del sale e dell’olio extra vergine di oliva
  • mescolare il tutto fino a che tutte le patate saranno ricoperte da un velo d’olio
  • riporre i bastoncini su una griglia da forno e cuocerle per 25-30 minuti.

 

 

 

 

Esperimento riuscito!
(almeno così hanno detto i commensali) 🙂

Il latte: la sua versatilita’ negli anni 50

in IDEAS/Salty

Franco, il nostro Amico Enogastronomo ci invia un bel racconto ambientato all’inizio degli anni 50 che ricorda alcune modalità di impiego del nobile alimento Latte.

Tutto inizia così…

”Negli anni ’50 passavo molte giornate a casa di nonna Maria, una robusta affabile Signora dai capelli bianchi, dai modi gentili e buona d’animo. Madre di 12 figli era abituata a cucinare e nel tempo aveva imparato anche ad ottimizzare tutti i prodotti di casa e che la natura ci offriva. La ricordo, nei pochi momenti di riposo che aveva a disposizione, seduta a fianco della stufa a legna, non a caso, conosciuta come “cucina economica”(riscaldamento e cottura degli alimenti); a farle compagnia, sopra le piastre che accumulavano il calore, c’erano sempre pentolini o tegami che sobbollivano. C’erano vari ragout, che poi avrebbero condito pasta, spezzatino e il pollo (di cortile), il caffè d’orzo, con l’”occhio aperto”, sempre pronto per eventuali ospiti e, ricordo in particolar modo, un recipiente contenente del latte che, senza bollire, formava in superficie una “tela” che (con mia sorpresa) si prestava a diversi impieghi: ad esempio, riposta sul pane con lo zucchero era una “Bontà Unica” che era esaltata nelle sue peculiarità se inzuppata nel latte ancora caldo!
E’ il caso di dire che, sul latte, vari ricordi affiorano. Ricordo infatti che, appena munto, si lasciava riposare in un luogo fresco e dopo alcune ore, il grasso salito in superficie, veniva rimosso con grande maestria e riposto in una particolare bottiglia panciuta dove veniva agitato vigorosamente per molto tempo fino a trasformarlo in una massa solida (il burro) che separava dal liquido chiamato “latte povero”. Quest’ultimo lo si poneva poi sulla stufa a riscaldare, senza portarlo ad ebollizione, fino a far formare la (ormai famosa) “tela” che veniva utilizzata per aromatizzare e condire vari piatti. In particolar modo ricordo il pollo al forno con scalogno, cipolle, sedano, carote, e pomodoro al quale, poco prima che la cottura fosse ultimata, veniva aggiunta per esaltarne ogni sapore. Anche la fumante polenta che accompagnava il piatto era felice di farsi gustare  sapendo di essere in compagnia di questa delizia lattea.”

Che dire ancora?

Riteniamo che quanto raccontatoci possa essere metaforicamente reso proprio, adattato e preso come fonte di ispirazione per ricercare soluzioni la dove esista una necessità latente sia per se stessi che per il consumatore, e perchè no, per realizzare nuove idee da proporre a tutti gli esploratori del gusto!

Quando la bontà è di casa

in WORLD

Immerso nel verde tra le alture Vicentine dei Monti Lessini, ad Altissimo, si trova il “Casin del Gamba“, ristorante di proprietà della Famiglia Dal Lago.
Appena varcata la porta d’entrata si ha subito l’impressione di essere “come a casa propria”.
L’ambiente è molto accogliente, spazi equilibrati dove il legno crea la giusta atmosfera che si fonde con la natura circostante.
I profumi di stagione aleggiano nell’aria che viene riscaldata e resa vitale dal fuoco acceso nel caminetto al centro della sala.

 

 

 

 

Ecco cosa abbiamo provato per Voi:


PRIMI PIATTI 

Ravioli di zucca e nocciole con crema di tartufo nero.
Paccheri di Gragnano con ragù di radicchio di Treviso, cipolla glassata e sopressa caramellata al miele.

 

 

 

 

 

 


SECONDI PIATTI

Guance di vitello brasate con purè di patate e verdurine dorate
Sul Bue: trancio di crostata alla griglia con ortaggi e sugo di coda brasata

DESSERT

Semifreddo di meringa e lamponi con cioccolato tiepido al cardamomo
Dessert di castagne in purea alla vaniglia e ricoperte croccanti con cioccolato fuso

Perfetto esempio di come la tradizione culinaria e la stagionalità delle materie prime possano essere uniti ed interpretati ad altissimi livelli. Al commensale viene lasciato solo il piacere di viverli.

3 DOMANDE…

Arrivati a questo punto, chiediamo allo Chef Antonio Dal Lago:

Qual è il suo piatto preferito?

Ce ne sono molti! su tutti però: i paccheri di Gragnano (Di Nola) con ragù di radicchio di Treviso, cipolla glassata e la nostra sopressa caramellata al miele, la spuma di pernici con pane brioche all’olio extra vergine e salsa di scalogno al vino durello e le Lumache in crema alle erbe.”

Qual è invece il suo Alimento preferito?

La selvaggina in genere e le carni rosse

Allo staff chiediamo: qual è il Vostro motto?
“Far di tutto per far star bene i nostri ospiti!”     – (…e ci sono riusciti! -ndcs-) –

 

 

La natura è biomimetica

in Ingredients/Products/SCIENCE

Partendo dalla spunto di “Wine & Bar – Viva la Tradizione” volevamo divagare un pò (ma non troppo) sul concetto di natura, anima delle cose e lo sviluppo di nuovi prodotti. La natura infatti da sempre ci mette a disposzione tutto ciò che necessitiamo, sia nella forma che nella sostanza. Consentiteci questo esempio: un uovo è composto da una parte esterna dura che racchiude una parte fluida così come una caramella ripiena o un cioccolatino al liquore prima che questi venissero solo pensati. Potrebbe quindi essere interessante prendere spunto da questi parallelismi nella creazione di nuovi concept, siano essi alimenti oppure oggetti. Questo è il campo di cui occupa la biomimetica che prende appunto in esame questi aspetti e basti pensare agli studi di Leonardo fatti sul volo osservando gli uccelli e la loro e anatomia per averne una visione concreta.

Osservando la natura, e nello specifico, le “pellicole naturali” quali la buccia di un frutto o il tegumento di un seme, portiamo un altro esempio ben conosciuto e sempre più studiato: i film edibili che possono essere volutamente “applicati” su alcuni alimenti per prolungarne e migliorarne la conservazione evitando (o limitando) così l’uso di additivi o delle pellicole di natura sintetica.

Che dire, utilizzando una declinazione biologica, il design, la tecnica e la natura possono vivere in simbiosi mutualistica.

 

Let’s food together!

Tumult: nuovo brand Coca Cola

in Cultures and Trends/WORLD

E’ notizia di questa estate che la famosissima Compagnia di Atlanta ha proposto sul mercato Francese (Parigi) TUMULT, bevanda analcolica resa frizzante o con un processo fermentativo naturale che sembra destinata, quanto meno, a far parlare di sé.

Bottiglietta elegnate in vetro trasperante, da 250 ml, in due gusti (frutta e malto)
destinati ad un pubblico giovane e, forse, sofisticato. Questo BRAND avrà la stessa fortuna della più famosa Coke?

Nel frattempo, in Francia, si è deciso di tassare le bibite zuccherate.

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