Elementi negli alimenti: c’è chimica e chimica!
Carbonio, Idrogeno, Ossigeno e Azoto.
Come intervengono nella nostra vita culinaria?
Uniti tra loro possono dare vita ad una serie quasi infinita di alimenti contenenti Proteine, Carboidrati, Grassi e Fibre. Degli “agglomerati commestibili” creati da madre natura combinando insieme pochi elementi.
Al supermercato: “mi potrebbe dare una fetta roast-beef per alimentare il mio desiderio di [R-H2N-CH-COOH]n e di [CH2COOR-CHCOOR’-CH2-COOR]“? Certamente, risponde l’addetto. “Le consiglio inoltre di condire il tutto con del Piper nigrum che contiene C17H19NO3 il quale sembra favorisca l’assimilazione di molti nutrienti!”
Che ne dite? Suona male o basterebbe solo “farci l’orecchio”? La chimica non è da bandire in ogni caso e ad ogni costo. E’ vero che l’utilizzo degli additivi è a volte “inutile” o comunque “limitabile”. E’ altrettanto doveroso ricordare però che la chimica è anche natura. La chimica nel piatto potrebbe essere rivalutata insomma, almeno di tanto in tanto e per quanto riguarda l’alimento in sé.
Discorso leggermente diverso si potrebbe aprire per i cibi confezionati anche se è bene ricordare che non tutto ciò che è chimico è sinonimo di veleno. Moltissimi alimenti “confezionati” che troviamo al supermercato o in negozio sono “chimicamente naturali”. Sarebbe bello esistesse l’albero dei biscotti, il ruscello della cioccolata e la pianta della pasta. Per fortuna, date tali assenze, l’uomo ha saputo prendere elementi presenti in natura, combinarli e creare con la propria fantasia migliaia di leccornie che deliziano ogni giorno i nostri palati e in tal senso l’industrializzazione ha permesso di estendere questo piacere ad un numero sempre maggiore di persone.
In fin dei conti, siamo nel ‘500 quando Paracelso dice: “Omnia venenum shunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non fit“. Tutto è veleno e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.
Let’s food together!