In un certo senso la risposta è nel titolo.
La curiosità di raffrontare teoria (1) (2) (3) e pratica ci ha spinto a registrare le variazioni di temperatura di diverse soluzioni durante il loro congelamento al fine poter ricavarne l’andamento in un determinato lasso di tempo e risolvere (o generare) così qualche dubbio:
L’acqua è stata considerata come riferimento di controllo, acqua e cloruro di sodio, acqua e fruttosio, acqua e miele, acqua e saccarosio come campioni. Il frezzer è stato tarato ad una temperatura di -18/-20 °C e il contenitore di vetro utilizzato ha permesso di fissare la quantità testata a 200 grammi.
Nei prossimi post vedremo nel dettaglio la parte pratica considerando fin d’ora le informazioni fornite dai calcoli teorici sull’abbassamento del punto crioscopico (ΔTc):
Let’s food together!