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2025

Cibo e Qualità del sonno

in 2025/January/NEWS
cibo e insonna

La relazione tra nutrizione e qualità del sonno è un campo di studio sempre più rilevante, supportato da una crescente quantità di ricerche scientifiche.

Alimenti ricchi di nutrienti essenziali, come omega-3, magnesio e vitamine del gruppo B, sono stati associati a un miglioramento della qualità del sonno. Inoltre, alcune ultime ricerche suggeriscono che l’assunzione di determinati cibi prima di coricarsi può favorire un sonno più profondo e rigenerante.

In tal senso è pertanto fondamentale considerare l’importanza dell’alimentazione nella nostra vita quotidiana non solo per la salute fisica ma anche per il benessere mentale e la qualità del sonno e l’introduzione bilanciata di nutrienti nella dieta può rappresentare un passo decisivo verso un riposo migliore e una vita più equilibrata.

Recenti studi hanno dimostrato come una corretta alimentazione possa influenzare significativamente il nostro riposo notturno. Uno di questi è lo studio di revisione e meta-analisi basata su studi osservazionali Ultra-Processed Food Intake and Risk of Insomnia: A Systematic Review and Meta-Analysis che ha esaminato il legame tra il consumo di alimenti ultra-processati (UPF) e il rischio di insonnia, evidenziando una correlazione significativa tra un elevato consumo di UPF e un maggiore rischio di insonnia, con particolare rilevanza tra gli adolescenti. La spiegazione potrebbe essere legata a diversi fattori biologici, tra cui alterazioni nel microbiota intestinale, glicemia postprandiale elevata e una possibile interferenza degli additivi presenti negli alimenti ultra processati. Anche se ulteriori ricerche risultano essere necessarie, per confermare questi risultati, si evidenzia l’importanza di ridurre il consumo di alimenti ultra-processati per migliorare la qualità del sonno e la salute generale.

Un aiuto dalla natura

Il sonno è essenziale per la salute generale, tuttavia i suoi disturbi sembrano essere sempre più comuni e possono avere conseguenze significative sulla qualità della vita con ripercussioni sulla salute fisica e mentale. Gli approcci terapeutici tradizionali sono a volte limitati da costi, possibile dipendenza e disponibilità variabile e l’interesse verso alternative naturali cresce. La natura può offrire alcune soluzioni efficaci per un riposo migliore e tra quelle disponibili ne citiamo due come esempio: la più popolare camomilla e la giuggiola acida il cui uso è diffuso nei paesi asiatici.

La camomilla è nota per le sue proprietà rilassanti ed è forse il più famoso tra i rimedi naturali contro l’insonnia insieme a melissa, tiglio e biancospino. Lo studio di Effects of chamomile (Matricaria chamomilla L.) on sleep: A systematic review and meta-analysis of clinical trials analizza l’effetto della camomilla (Matricaria chamomilla L.) sulla qualità del sonno evidenziando come la camomilla, senza segnalare effetti avversi rilevanti, possa migliorare significativamente alcuni aspetti del sonno, come la latenza dell’addormentamento e il numero di risvegli notturni pur non avendo effetti rilevanti sulla durata complessiva del sonno o sull’efficienza del sonno stesso.

In questo studio The Herbal Medicine Suanzaoren (Ziziphi Spinosae Semen) for Sleep Quality Improvements: A Systematic Review and Meta-analysis viene invece esaminata l’efficacia della giuggiola acida, conosciuta in Asia come Suanzaoren (Ziziphi Spinosae Semen). nel migliorare la qualità del sonno e nel trattare l’insonnia. I risultati indicano come la giuggiola acida possa migliorare significativamente la qualità del sonno nel breve termine, con effetti paragonabili a quelli di farmaci ipnotici collocandola come interessante opzione naturale ad alcuni tradizionali interventi farmacologici. Tuttavia, i dati disponibili sono limitati e non consentono di trarre conclusioni definitive sull’efficacia a lungo termine o sull’impatto su sintomi associati. Ulteriori studi clinici di alta qualità, con follow-up prolungati e misurazioni oggettive, sono necessari per confermare il potenziale terapeutico di questa tradizionale pianta medicinale.

E’ importante sapere

Sempre più studi rivelano che uno stile di vita sano che includa una corretta alimentazione abbia un ruolo chiave nel promuovere il miglioramento della qualità del sonno. Il sonno, contribuendo in generale al benessere psico-fisico è esso stesso un elemento essenziale al mantenimento dell’equilibrio fisico, mentale ed emotivo. Alcune abitudini come una cena leggera, limitare l’assunzione diretta o indiretta di caffeina nei soggetti sensibili, introdurre nella propria routine settimanale l’esercizio fisico, creare un ambiente favorevole al sonno e l’uso di alcune piante ed erbe con proprietà rilassanti, possono essere ulteriori validi elementi per ridurre l’insonnia e promuove il generale benessere psico-fisico.

In tutti casi in cui l’insonnia o il qualsiasi disturbo del sonno dovesse essere una fonte di stress e un elemento costantemente presente nella vita quotidiana, è sempre consigliato consultare un medico o un esperto del sonno per individuare eventuali cause sottostanti. E’ anche sempre importante considerare di consultare un professionista come un medico, un dietista o un nutrizionista, prima di utilizzare preparati e/o integratori a base di erbe, specialmente se si assumono farmaci (e.g. anticoagulanti, antipertensivi, ipnotici, ecc.) o si sia in presenza di condizioni patologiche acute o croniche.

La natura offre soluzioni efficaci ma non per questo prive di rischi potenziali o accertati.

La Storia e l’Evoluzione della Scienza Nutraceutica

in 2025/January/NEWS
la storia e l'evoluzione della scienza nutraceutica

Nutrizione e Farmaceutica

La nutraceutica, termine che unisce “nutrizione” e “farmaceutica”, rappresenta una disciplina scientifica che esplora e studia il ruolo dei nutrienti e dei componenti bioattivi degli alimenti nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie. Questo campo si è sviluppato attraverso secoli di osservazioni empiriche e progressi scientifici, passando da tradizioni ancestrali a una solida base di ricerca clinica.

La storia della nutraceutica affonda le sue radici nell’antichità, quando le proprietà curative degli alimenti erano già riconosciute e utilizzate da diverse culture. Con l’avvento della scienza moderna, la nutraceutica ha iniziato a prendere forma come disciplina scientifica a sé stante, integrando conoscenze di medicina, farmacologia, biologia e nutrizione.

La nutraceutica rappresenta un campo interdisciplinare che unisce ad ampio spettro la scienza e il benessere, offrendo soluzioni innovative per migliorare la salute attraverso l’alimentazione. Questo settore si concentra sull’uso di alimenti funzionali e integratori alimentari, i quali sono stati studiati per le loro proprietà protettive, terapeutiche e preventive.

Grazie ai progressi della ricerca scientifica, è possibile identificare specifici nutrienti e composti bioattivi che possono contribuire al mantenimento del benessere psicofisico. La nutraceutica non solo promuove una dieta equilibrata, ma anche un approccio proattivo alla salute, incoraggiando le persone a fare scelte consapevoli riguardo agli alimenti che consumano per favorire la salute e il benessere a lungo termine.

In questo contesto, è fondamentale considerare come la scienza possa guidarci nella comprensione delle interazioni tra cibo e salute. Le evidenze scientifiche supportano l’integrazione di determinati alimenti nella nostra dieta quotidiana per ottimizzare il nostro stato di benessere generale.

Le ricerche più recenti hanno indagato gli effetti benefici di diversi nutrienti, tra cui gli acidi grassi omega-3 nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, i polifenoli presenti nel tè verde nel contrastare l’infiammazione, vitamine ed antiossidanti nel rallentare il processo di invecchiamento cellulare. Ulteriori studi hanno evidenziato il ruolo dei probiotici nella salute intestinale e nell’equilibrio del microbiota, nonché l’efficacia di integratori a base di curcuma nel ridurre l’infiammazione e supportare il sistema immunitario.

Le origini

Le prime tracce di concetti nutraceutici si possono rintracciare nelle antiche civiltà. In India, l’Ayurveda, una pratica medica risalente a oltre 5000 anni fa, enfatizzava l’uso di erbe e alimenti per prevenire e curare malattie. Allo stesso modo, la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) ha integrato alimenti funzionali come il ginseng e il tè verde per promuovere il benessere.

Nell’antica Grecia, Ippocrate, considerato il padre della medicina moderna, dichiarava: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. Questo principio rimane un pilastro fondamentale della scienza nutraceutica contemporanea.

Negli anni ’80, il termine “nutraceutico” è stato coniato per descrivere i prodotti derivati dagli alimenti che offrono benefici per la salute oltre alla semplice nutrizione. Questa evoluzione ha portato a una crescente attenzione verso l’importanza degli alimenti funzionali e dei supplementi dietetici nella prevenzione delle malattie e nel miglioramento del benessere generale.

Oggi, la scienza della nutraceutica continua a svilupparsi, con ricerche che esplorano le interazioni tra nutrienti e patologie specifiche. La comprensione dei meccanismi biologici attraverso cui gli alimenti possono influenzare la salute sta aprendo nuove strade per interventi terapeutici innovativi. In questo contesto, è fondamentale promuovere una consapevolezza informata sui benefici dei nutraceutici e sull’importanza di un’alimentazione equilibrata nella vita quotidiana.

Dalla tradizione alla scienza

Il passaggio dalla tradizione alla scienza si è consolidato nel XIX secolo con la nascita della chimica alimentare. Scienziati come Justus von Liebig hanno fortemente contribuito alla comprensione della composizione degli alimenti e all’identificazione dei macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi) e dei micronutrienti (vitamine e minerali), componenti essenziali per la salute.

Il XX secolo ha visto ulteriori straordinari progressi, come la scoperta delle vitamine (“amine della vita”) da parte di Frederick Hopkins e Casimir Funk, che hanno dimostrato come carenze di specifici nutrienti fossero legate a malattie come lo scorbuto e il beri-beri. Queste scoperte hanno gettato le basi per la moderna nutraceutica, focalizzata non solo sulla prevenzione delle carenze nutrizionali ma anche sull’ottimizzazione della salute.

La nascita della “nutraceutica”

Il termine “nutraceutica” è stato coniato nel 1989 dal dottor Stephen DeFelice, fondatore della Foundation for Innovation in Medicine. La definizione iniziale descriveva i nutraceutici come “alimenti o componenti alimentari che apportano benefici medici o per la salute, inclusa la prevenzione e il trattamento delle malattie”. Questa definizione ha stimolato un interesse crescente verso gli alimenti funzionali e i componenti bioattivi.

Evoluzione moderna e prospettive future

Negli ultimi decenni, la ricerca nutraceutica si è espansa rapidamente grazie ai progressi nelle scienze omiche (genomica, proteomica, metabolomica) e alle tecnologie biotecnologiche. Questi strumenti hanno permesso tra l’altro di meglio comprendere i meccanismi molecolari attraverso cui i nutraceutici influenzano i processi biologici e di contribuire a sviluppare alimenti funzionali personalizzati basati sul profilo genetico e metabolico degli individui.

Nonostante i continui progressi, la nutraceutica affronta sfide significative. La mancanza di regolamentazioni uniformi a livello globale e la variabilità nella qualità dei prodotti nutraceutici (dosaggi, titolazioni, purezza dei composti bioattivi, …) rappresentano potenziali ostacoli per l’industria. Inoltre, è essenziale condurre studi clinici rigorosi, spesso lunghi e costosi, per validare l’efficacia e la sicurezza di molti composti.

Guardando al futuro, la nutraceutica si sta orientando verso un approccio sempre più personalizzato e basato sull’evidenza scientifica. L’integrazione con l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data promette di rivoluzionare ulteriormente il settore, offrendo soluzioni mirate per la prevenzione e il trattamento di malattie croniche.

Prospettive in ambito alimentare

Oltre che nella comunità scientifica per il suo potenziale nel prevenire e trattare diverse condizioni di salute, la nutraceutica sta guadagnando crescente attenzione anche nel mercato per gli importanti volumi generati e i ricavi industriali ancora in crescita. Con il proprio know-how formulativo e sui processi produttivi, la conoscenza del consumatore finale e la vasta rete distributiva presente sia a livello nazionale che internazionale, l’industria alimentare potrebbe essere uno degli attori coinvolti nel processo di sviluppo e innovazione in questo settore. Migliorando alcune delle attuali formulazioni alimentari, veicolando ad esempio composti bioattivi o funzionali all’interno dei prodotti, l’industria alimentare potrebbe realmente e attivamente contribuire a migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti e favorire il benessere dei consumatori.

Il futuro?

La scienza nutraceutica ha percorso un lungo cammino, evolvendosi da pratiche tradizionali a una disciplina basata su solide evidenze scientifiche. Con un crescente interesse verso la salute e il benessere, la nutraceutica molto probabilmente continuerà a giocare un ruolo cruciale nella medicina preventiva, nella nutrizione di precisione e più in generale nella promozione della qualità della vita. Tuttavia, il futuro del settore dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide scientifiche, regolatorie e tecnologiche che emergono in un panorama in continua evoluzione, sempre più virtuale e guidato da scelte anche d’impulso o basate su un proprio percepito che non sempre affonda le proprie radici sulla scienza.

Per approfondire

Per approfondire ulteriormente l’argomento, puoi anche consultare:

  • Chandra S, Saklani S, Kumar P, Kim B, Coutinho HDM. Nutraceuticals: Pharmacologically Active Potent Dietary Supplements. Biomed Res Int. 2022 Jul 4;2022:2051017. doi: 10.1155/2022/2051017. PMID: 35832855; PMCID: PMC9273442. https://tinyurl.com/ypdbfu3a
  • Rau S, Gregg A, Yaceczko S, Limketkai B. Prebiotics and Probiotics for Gastrointestinal Disorders. Nutrients. 2024 Mar 9;16(6):778. doi: 10.3390/nu16060778. PMID: 38542689; PMCID: PMC10975713. https://tinyurl.com/3pv36rvx
  • Osadnik T, Goławski M, Lewandowski P, Morze J, Osadnik K, Pawlas N, Lejawa M, Jakubiak GK, Mazur A, Schwingschackl L, Gąsior M, Banach M. A network meta-analysis on the comparative effect of nutraceuticals on lipid profile in adults. Pharmacol Res. 2022 Sep;183:106402. doi: 10.1016/j.phrs.2022.106402. Epub 2022 Aug 18. PMID: 35988871. https://tinyurl.com/mrxpab2c
  • Ros E, Singh A, O’Keefe JH. Nuts: Natural Pleiotropic Nutraceuticals. Nutrients. 2021 Sep 19;13(9):3269. doi: 10.3390/nu13093269. PMID: 34579146; PMCID: PMC8468443. https://tinyurl.com/4ch7h64z
  • Makkar R, Behl T, Bungau S, Zengin G, Mehta V, Kumar A, Uddin MS, Ashraf GM, Abdel-Daim MM, Arora S, Oancea R. Nutraceuticals in Neurological Disorders. Int J Mol Sci. 2020 Jun 22;21(12):4424. doi: 10.3390/ijms21124424. PMID: 32580329; PMCID: PMC7352709. https://tinyurl.com/mrxnmncs
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