Con riferimento al post precedente cerchiamo di approfondire alcuni aspetti dell’amido nativo iniziando dal suo comportamento in acqua.
Semplificando, possiamo dire che:
- è insolubile in acqua fredda;
- esprime le caratteristiche addensanti solo dopo riscaldato in ambiente acquoso;
- somministrando calore i granuli d’amido si “rigonfiano” e “gelatinizzano”;
- in raffreddamento si può formare o una miscela viscosa o un gel morbido a seconda che sia presente o meno agitazione esterna.
Schematicamente possiamo vedere come, raggiunto il massimo rigonfiamento, il granulo di amido tende a destrutturarsi fino a solubilizzarsi nel mezzo acquoso.
Il processo inverso invece, che possiamo definire come retrogradazione, esprime il suo massimo durante dopo il raffreddamento. Questo fenomeno risulta maggiormente evidente e frequente in alcuni prodotti dove si assiste, solitamente nel tempo di uno/due giorni, ad una riorganizzazione tridimensionale dell’amilosio e dell’amilopectina che porta la massa intera a cristallizzare, opacizzare e compattarsi. Esperienza comune, il pane raffermo.
La temperatura di gelatinizzazione (Tg) e il contenuto in amilopectina sono dunque parametri fondamentali per prevedere il comportamento e le caratteristiche dei prodotti alimentari contenenti amido. A seguire alcuni valori indicativi di amidi nativi provenienti da fonti diverse.
Nel prossimo post, inizieremo a conoscere gli amidi modificati.
Let’s food together!
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