Il meglio dal miglio

in Ingredients/SCIENCE

Se diciamo miglio, che cosa vi viene in mente? Un percorso? Un film? Una canzone? Se dicessimo Panicum miliaceum?
E se dicessimo cereale? Più facile vero?

Fino a qualche anno fa non si sentiva spesso parlare di “miglio” e, a dirla tutta, in Occidente si usa ancora poco frequentemente mentre è consumato in abbondanza in Africa e in Asia, nei Paesi Balcanici e nel Sud della Russia.

Ma cosa ci dicono le origini?

Il miglio, della famiglia delle graminacee, sembra abbia fatto la propria comparsa forse ancora prima nel Paleolitico. Questo sarebbe avvalorato dal fatto che alcune ancestrali varietà di questo cereali sono resistenti a tal punto da adattarsi a tutti i terreni e crescere con poche cure superficiali.

Curiosità:

– la sua robustezza fu la salvezza dei Veneziani che, verso la fine del 1300, sotto assedio dei Genovesi, si salvarono proprio grazie al miglio conservato integro nei loro magazzini. Questa sembra sia stata la radice storica della polenta di miglio mangiata ancora oggi in alcune zone del Veneto

– secondo la “macrobiotica” è il cereale più yang e sarebbe indicato alle donne in “dolce attesa” e alle persone con problematiche legate all’apparato digerente

– i piccoli chicchi, una volta raccolti, vengono puliti e decorticati se destinati all’alimentazione umana (miglio decorticato), mentre lasciati integri se destinati all’industria mangimistica, in particolare quella degli uccellini domestici

– la decorticazione è la lavorazione che, tramite sfregamento più o meno intenso tra apposite mole, elimina la parte superficiale (glumella) del cereale

– il miglio non contiene glutine e per tale motivo può trovare impiego nella produzione di alimenti destinati a persone con particolari esigenze nutrizionali

– tra tutti i cereali, il miglio è quello che contiene la % maggiore di metionina che è un aminoacido solforato (contiene zolfo) molto importante per alcune funzioni dell’organismo umano

Dal punto di vista chimico alimentare il miglio decorticato presenta i seguenti valori nutrizionali medi indicativi:

proteine (g/100g)
metionina (g/100g proteine)
aminoacido limitante
lipidi (g/100g)
carboidrati (g/100g)
amido (g/100g)
fibra totale (g/100g)
fosforo (mg/100g)
potassio (mg/100g)
11
2,5
lisina
4
74
63
3
300
174

In tavola, la ricetta (4/5 porzioni) in stile “macrobiotico” che consigliamo necessita di:

250 grammi di miglio
500 grammi tra zucchine, carote, cipolla rossa e porro
½ cucchiaino di curry
½ cucchiaino di peperoncino in polvere
½ curcuma
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale integrale

Come si prepara?

Dopo aver risciacquato il miglio un paio di volte sotto acqua corrente lo si cuoce come indicato nella confezione.
In una padella si fanno rosolare per 5 minuti con una parte di olio la cipolla rossa e il porro finemente tagliati, le carote a rondelle fini e le zucchine a cubetti. Coprire e lasciare riposare.
Quando il miglio è cotto lo si versa ancora fumante con un po’ di acqua di cottura nella padella e lo si amalgama agli ingredienti aggiungendo curry, curcuma, peperoncino, sale e olio.
Servite in un vassoio e condividete con chi vi va questo piatto super hot!

 

Let’s food together!

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