Dopo probiotici e prebiotici vediamo ora due categorie che hanno avuto, e probabilmente avranno in maggior misura, ulteriore visibilità nel prossimo futuro: i simbiotici (o sinbiotici) e i, forse meno conosciuti, postbiotici.
I simbiotici o alimenti simbiotici, sono prodotti che racchiudono in sé, sia le caratteristiche proprie dei prebiotici che quelle dei probiotici e, lasciando da parte l’approfondimento sulla loro reale utilità, azione e funzione, andiamo, seppur in modo sintetico, a definirli meglio.
In letteratura si possono trovare diverse definizioni che riportano comunque tutte, più o meno nel dettaglio, al legame tra uno o più prebiotici e uno o più probiotici.
In modo conciso, possiamo dire che un prodotto o alimento simbiotico è un alimento nel quale sono presenti uno o più prebiotici e uno o più probiotici. In aggiunta, per essere definiti tali, i prebiotici dovrebbero agire in sinergia per favorire la crescita selettiva dei probiotici all’interno del tratto gastro-intestinale così da garantire, in sinergia, una azione più efficace di quanto lo sarebbe se fossero impiegati singolarmente. In tal senso, alcuni studi hanno portato a considerare il latte umano un alimento simbiotico a tutti gli effetti e, i batteri lattici in esso presenti, potenziali fonti di probiotici da impiegare ad uso umano. Argomento molto interessante che necessita sicuramente ulteriori approfondimenti da parte della comunità scientifica.
Tra i vari prodotti presenti sul mercato, siano essi preparati in polvere, granulati, bevande o dessert, possiamo incontrare abbastanza frequentemente formulazioni che prevedono, tra i composti prebiotici:
- FOS (frutto-oligosaccaridi)
- GOS (galatto-oligosaccaridi)
- XOS (xilo-oligosaccaridi)
- inulina
mentre, tra i ceppi probiotici:
- Lactobacilli
- Bifidobacteria spp.
- S. Boulardii
- B. coagulans
A livello globale, tra le categorie merceologiche che ben si presentano alle associazioni simbiotiche, trovano forse il più ampio rilievo i prodotti lattiero-caseari. Sul mercato troviamo infatti, specialmente quello asiatico, ma non in via esclusiva, yogurt, dessert, bevande e gelati contenenti miscele formulate con miscele specifiche di probiotici e prebiotici e che sembrano essere, con approvazione della scienza o no, molto apprezzati dai consumatori e considerati dagli stessi come un valido aiuto nel mantenere uno stato di salute ottimale.
Con la crescente consapevolezza da parte dei consumatori che, uno stile di vita adeguato e una corretta alimentazione, possono positivamente e in maniera duratura influire sul benessere psico-fisico della persona, anche la domanda di alimenti funzionali sembra crescere di anno in anno e, l’esigenza da parte dei produttori di proporre innovazioni e prodotti sempre più specifici nella loro azione fisiologica, ha portato di recente a (ri)considerare anche una nuova classe di composti, i postbiotici.
I postbiotici, definiti anche come para-probiotici, probiotici non vitali, probiotici inattivati, probiotici fantasma o metabiotici biogenici, sono una classe di composti, derivanti direttamente dal metabolismo di microorganismi probiotici vivi o dalla loro lisi una volta inattivi, che presentano un effetto benefico diretto o indiretto sull’ospite. Peptidi, enzimi, vitamine, acidi organici, acidi grassi a catena corta, endo- ed eso-polisaccaridi, sono tra le sostanze che presentano buone prospettive per essere integrate nei programmi di promozione della salute umana.
I postbiotici, anche se in molti casi chimicamente classificati, conservano ancora alcuni dubbi sui loro esatti meccanismi di azione e sulle dosi di impiego ritenute attive e sicure per l’uomo. Non risultano del tutto spiegati anche i loro meccanismi di azione in vivo e si ritiene comunque, che possano, tra le altre, avere attività anti-infiammatoria, ipo-colesterolemizzante, anti-ossidante e siano in grado di esplicare anche un’azione immuno-modulatrice.
Bibliografia ed approfondimenti sono disponibili ai seguenti link: